Max era (è) un grande amico della nonviolenza.
Uno di quegli amici veri, che quando ne hai bisogno ci sono.
E lui, per la nonviolenza, c’era sempre.
Senza far pesare la sua presenza, con discrezione, quasi umiltà.
Ma il suo aiuto è stato importante per risollevare la nonviolenza italiana nei momenti di stanchezza, di depressione, di sfiducia.
Massimo era lì, a portare il suo entusiasmo, la sua solidarietà, la sua competenza. Nell’associazione degli obiettori, nella parrocchia, nei Verdi, trovava sempre il modo giusto per far emergere la nonviolenza. Fino alle ultime campagne per il disarmo.
Non si è mai tirato indietro. Ha sempre dato una mano.
Per questo la nonviolenza gli è riconoscente e lo sente amico.
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(Maggiori info sull’evento di ricordo qui)