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In vino veritas

DiDaniele Lugli

Nov 4, 2018

Come noto il suo giudizio (?) lo aveva portato fuori dall’accordo sul clima di Parigi: “una delle cose più stupide che abbia mai sentito nella storia della politica… un accordo che azzoppa gli Stati Uniti e favorisce altri Paesi… stupido… ammazza-lavoro”. Disponiamo al riguardo di un sicuro termometro, che ci fornisce presagi inquietanti, destinati però ad essere ignorati da Donald Trump, quali che siano i risultati elettorali.

Si ricordano i suoi tweet che dimostrano l’inesistenza del cd. riscaldamento globale: “Bisogna smetterla con questa costosissima cagata del riscaldamento globale… Il nostro pianeta sta congelandosi, temperature basse record, coi nostri scienziati del riscaldamento globale intrappolati nel ghiaccio”. “Le calotte polari sono alle massime altezze di tutti i tempi, la popolazione di orsi polari più forte che mai. Dove diavolo è il riscaldamento globale?”. Sempre cinguettando, il grande Presidente e meteorologo rivela la congiura e gli interessi antiamericani che hanno dato luogo alla diceria e alla sua diffusione: “Il concetto del riscaldamento globale è stato creato dai e per i cinesi, per rendere non competitiva l’industria americana”. “Tutti gli eventi meteo vengono usati dagli impostori del riscaldamento globale per giustificare l’aumento delle tasse per salvare il nostro pianeta! Loro non ci credono (lo fanno per soldi)!”. “Si tratta solo di una nuova forma di tassa molto, molto costosa. Un sacco di gente ci sta facendo su una montagna di soldi”.

Sappiamo invece che il clima è cambiato e cambierà in peggio. E con lui il vino. È il vigneto il più sensibile termometro del cambiamento. Il vino pure ne risente. Già ora la gradazione aumentata non si accompagna a un gusto più ampio. I vigneti saliranno in altezza, spostandosi più a nord di molti chilometri. Il vino ce lo venderà l’Inghilterra, in un futuro non lontano. Qualità ottime, ma delicate, spariranno. Prospereranno vigneti capaci di sopportare precipitazioni condensate nel tempo e periodi siccitosi. Ci si adeguerà. Ma chi è rimasto affezionato ai vini della sua giovinezza (per esempio del Sud Tirolo) ricchi di profumi, sfumature, freschezza – magari accompagnati a giusti piatti – è preoccupato. Un po’ per sé, ma per quanti, pur meritevoli, non avranno accesso a vini di qualità, se non a prezzi proibitivi. Potrebbe esserci un ritorno ai vitigni autoctoni, che in migliaia di anni hanno dimostrato di saper affrontare condizioni climatiche estreme. Sono stati trascurati e abbandonati, in favore di vitigni più noti e pregiati. Un amico ha preservato un vitigno di uva “lugliatica”. Non so che vino se ne possa trarre, ma ho qualche speranza.

La cosa è invece per Trump irrilevante. Mangia male e, se possibile, beve peggio. Ghiotto di junk food – cibo spazzatura, fritti, grassi, insani e ipercalorici – accompagnato da Coca cola e simili. È lo sconforto dei cinque chef della Casa Bianca. Una illustre dietologa sostiene che l’assenza di omega-3 dalla sua dieta non fa bene al suo cervello.

(Immagine tratta da analyteguru.com)

Di Daniele Lugli

Daniele Lugli (Suzzara, 1941, Lido di Spina 2023), amico e collaboratore di Aldo Capitini, dal 1962 lo affianca nella costituzione del Movimento Nonviolento di cui sarà nella segreteria dal 1997 per divenirne presidente, con l’adozione del nuovo Statuto, come Associazione di promozione sociale, e con Pietro Pinna è nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull’obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, Assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell’Educazione all’Università, sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali - argomenti sui quali è intervenuto in diverse pubblicazioni - e molto altro ancora fino all’incarico più recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013. È attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una società civile degna dell’aggettivo ed è e un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell’ambiente. Nel 2017 pubblica con CSA Editore il suo studio su Silvano Balboni, giovane antifascista e nonviolento di Ferrara, collaboratore fidato di Aldo Capitini, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1948

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