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Io sono Willy

Diadmin

Set 17, 2020

Sono troppi i giovani vittime di violenza per potercene stare in silenzio.

C’è una violenza “pulita”, quella del web travestita da pseudo ironia che si trasforma quasi sempre in veri e propri atti di scherno e prepotenza con cui infierire sulle persone: un linguaggio coltivato dagli adulti che diventa un’arma letale per i giovani.

La violenza che diventa sopraffazione emotiva e fisica, come quella subita in silenzio da donne sempre più giovani, spesso giovanissime, vittime di partner per le quali sono solo un possesso.

La violenza che diventa sfoggio di una virilità virtuale che si alimenta del web e di frasi forti e che attende con desiderio crescente di mettersi alla prova, di essere finalmente riconosciuta al di fuori dello schermo.

Una virilità simulata che cerca le luci del palco apparentemente casuale di un locale o di una strada; una ricerca coltivata in realtà da tempo preparando accuratamente il corpo e la mente per l’evento tanto atteso.

I pestaggi non nascono per caso e i tanti giovani vittime di violenza non muoiono per caso.

Willy Monteiro Duarte è uno di questi giovani. E se n’è andato sotto gli occhi del mondo, sotto la prepotenza dello sfoggio dei muscoli.

Willy Monteiro Duarte era un giovane di 21 anni che ad un certo punto della sua vita si è trovato a fare quello che molti genitori ed insegnanti ed educatori raccomandano ai propri ragazzi: “di fronte alla violenza e alle ingiustizie non voltarti dall’altra parte”.

Willy è stato ucciso a calci e pugni per aiutare una persona in difficoltà. È morto perché altri giovani, in una sera di fine estate, hanno deciso di praticare la propria narcisistica violenza fino a cancellare una vita.

Willy è stato per i suoi aguzzini un essere con un’identità da cancellare, un semplice corpo su cui misurare la propria forza fisica per coprire il proprio vuoto e la propria miserabile vigliaccheria.

Colleferro è una piccola comunità a cui è vicina, con il cuore, tutta l’Italia per bene.

Ma non può esserci solo commozione: quest’Italia deve testimoniare in ogni città lo sdegno di una comunità solidale che rifiuta i gesti, le parole e i simboli della violenza.

Per questo la Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” e i giovani di Gioventù che fare? invitano le scuole, le associazioni e i cittadini ad indossare una maglietta bianca per tutta la giornata di venerdì 18 settembre 2020 (come richiesto dai genitori di Willy durante il suo funerale) e/o a portare un piccolo nastro bianco al braccio con la scritta “IO SONO WILLY”.

Chiediamo alle scuole di promuovere l’iniziativa presso i propri studenti, invitandoli ad indossare la maglietta bianca e/o il nastro al braccio anche durante le lezioni di venerdì.

Invitiamo le istituzioni e le associazioni pacifiste di tutta l’Italia a mobilitarsi nel ricordo di Willy.

Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”

Associazione “Gioventù che fare?”

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Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”
Comune di Senigallia
Assessorato alla cultura e beni culturali, istruzione e politiche dell’educazione
Palazzo Ferroni Frati
Via Fratelli Bandiera 11
60019 Senigallia (AN)

e-mail: scuolapacesenigallia@gmail.com
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