Vi odio, vi detesto, vi condanno.
Vi ritengo responsabili di colpa grave, vi siete macchiati di un peccato mortale.
Avete commesso un sacrilegio. Sì, perchè la politica per me era una cosa sacra.
Avevo insegnato a mia figlia e ai giovani che incontravo nelle scuole, che dovevano appassionarsi alla politica, frequentarla, capirla, studiarla, diventarne protagonisti, perchè è l’arte del vivere insieme. Leggere i giornali, informarsi sui programmi elettorali dei partiti, interrogare i candidati, chiedere conto agli eletti, scegliere da che parte stare, schierarsi. Ma la politica non era solo esercitare il diritto/dovere del voto, era anche partecipare attivamente alla vita delle isitituzioni, dal quartiere al parlamento europeo. Era un modo di amare il prossimo e lavorare per il bene di tutti, per tutelare i beni comuni, per cercare la giustizia, la verità, la bellezza. Cosa c’era di meglio?
Poi siete arrivati voi.
Avete agito con l’inganno. Avete utilizzato la politica per i vostri interessi, l’avete calpestata, vilipesa, sbeffeggiata, distrutta, sporcata, prostituita. Avete trasformato i partiti in aziende. Avete smontato la democrazia, avete messo il vostro nome e la vostra faccia al posto dei simboli che rappresentavano ideali. Avete sostituito i programmi politici con slogan e battute. Avete introdotto il turpiloquio e le offese al posto del confronto leale e franco, avete smantellato la cosa pubblica.
Avete anche rubato, e tanto. Ma non vi odio per questo. Ci sono leggi e magistrati che vi giudicheranno per i furti. Ma non c’è una legge che vi possa condannare per aver assassinato la politica. Per questo vi odio.
Non posso più spingere i giovani a partecipare attivamente ad una campagna elettorale. Rimarrebbero attoniti se gli dicessi ancora che la politica è una cosa bella. Non sanno perchè e per chi votare, dicono che siete tutti uguali, e lo spettacolo vomitevole che offrite dà loro ragione.
Offese, insulti, tangenti, condanne, scandali, urla, monologhi, attacchi, minacce, spintoni, bugie, falsità, inganni, barzellette, scurrilità…. questa è la campagna elettorale che offrite in televione.
Per questo vi odio: avete tolto ad un’intera generazione l’amore per la politica.
E vi odio anche per questo: mi avete spinto al sentimento dell’odio, che ti fa male dentro.
Ma c’è ancora una speranza.
Il vostro sistema è costruito sulla sabbia, e quindi prima o poi vi crollerà addosso.
La politica vera risorgerà dalle vostre stesse macerie. Quando vedrò dei giovani ricostruire il nostro paese e riconciliarsi con la politica della nonviolenza, allora potrò perdonarmi anche l’odio…
Carissimo Mao,
ci stiamo provando – se ci si può ancora definire giovani a 30 o 40 anni.
Da quel che vedo in diverse, molte, realtà partitiche ci sono resistenze nonviolente: anche se sono realtà minoritarie. La scelta di non scendere a compromessi, di non collaborare con la violenza, e sopratutto di non mentire… rende molto difficile e lento il percorso.
Il contrasto principale è con la cultura, dentro e fuori i partiti, che vuole vedere vincere i “furbi”, i menzogneri, gli arrivisti a tutti i costi.
Qualcuno riesce a farsi strada, grazie ad un carisma d’eccezione, e a portare alla luce scelte diverse da quelle ripetute e ribattute dai salotti televisivi… ma viene presto annientato o fagocitato dai mostri contro cui si erge a contrasto. E alimenta il lento fuoco della rassegnazione.
Ogni giorno si rinasce e si riparte da dove si è stati sconfitti il giorno prima: dagli errori degli altri e sopratutto dai nostri, dalle bassezze e dalle debolezze.
Per riprenderci la partecipazione, la politica, le istituzioni, dobbiamo riprenderci la cultura: al di là di ogni divisione ideologica, al di là di ogni bandiera, al di là di ogni punto di riferimento.
E’ un dovere su cui fondare i nostri diritti di partecipazione. Oltre lo sconforto.
Non deve sventolare unica la bandiera della nonviolenza, perché un’unica realtà e pur sempre una gabbia – per quanto dorata – che limita le possibilità.
Devono sventolare centinaia, migliaia, di bandiere differenti: ed ognuna deve rappresentare un’idea, un’attitudine, una proposta.
Ed ognuna di esse deve essere una bandiera di nonviolenza: un arcobaleno di arcobaleni.
Serve costruire una nuova alleanza, tra gli onesti ed i miti di tutto il Paese, di tutta Europa, di tutto il globo. Serve una nuova alleanza che parta dalla scuola, dall’arte, dalla cultura, dal lavoro, dalla società, dei media. Dobbiamo ricostruire le basi della libertà.
Allora potremmo essere anche liberi di far politica attiva, senza inutile martirio.
La libertà è il primo tassello, indispensabile, di una cultura politica onesta e nonviolenta.
Allora finalmente potrai perdonare il tuo odio. E ognuno perdonerà ciò che prova per questi mostri che ogni giorno divorano a brani il futuro di tutti noi.
Hai ragione Mao, il disinteresse dei giovani nei confronti della Politica (e delle elezioni) è in aumento (anche se non tutti sono così disincantati) . Credo che prima o poi ci sarà un risveglio delle coscienze tra i giovani .
Caro Mao, non hai proprio nulla di cui perdonarti, non è una scelta provare il morso doloroso e terribile dell’odio a seguito di una così grande sofferenza. Siamo responsabili delle scelte che facciamo ma non possiamo esserlo dei sentimenti, che sono piuttosto un dono, nemmeno di quelli negativi.
L’odio è l’assordante rumore di fondo di questo mondo, ammalato perchè vittima di violenze e sopraffazioni, incarnate anche dai politici di cui dici; è necessario parlarne e non c’è modo migliore di farlo che partendo da se stessi come hai fatto tu, coraggiosamente.
Ciò farai con quell’odio, abbandonarlo o seguirlo, potrebbe essere suscettibile di lode o di biasimo, ma con questa tua “confessione pubblica” hai reso evidente la direzione che hai scelto, perchè chi sceglie la via che porta alla violenza, ed è intelligente, non lo rivela pubblicamente, e tu certo sei intelligente.
Nascondersi dietro la nonviolenza, indossarne la maschera quando invece il cuore è in tumulto, è azione sommamente contraria alla verità ed alla nonviolenza, di questo avresti dovuto perdonarti: se avessi scelto di essere ipocrita, ma hai scelto la sincerità e il coraggio, quindi…Grazie.
Ti sono vicino nella tua sofferenza e, sorridendo, ti faccio i migliori auguri per una pronta guarigione, preghiamo perchè sia la scintilla di una guarigione universale.
Buone cose,
Luciano.