Isolani ma non isolati
La rete nonviolenta sarda
di Carlo Bellisai *
Costituitici nella primavera del 2014 come Gruppo territoriale sardo del MN, con il nome di Movimento Nonviolento Sardegna e con sede presso la Casa per la pace di Ghilarza, da quella data ad oggi abbiamo svolto diverse attività e partecipato, assieme ad altri gruppi ed organizzazioni, alle mobilitazioni per la pace e il disarmo nel nostro territorio.
Abbiamo contribuito alla campagna Un’altra difesa è possibile sia con iniziative pubbliche e banchetti per la raccolta di firme per la legge d’iniziativa popolare, sia più recentemente, nella seconda fase, con la firme delle cartoline ai parlamentari sardi. Nel 2016 abbiamo promosso il passaggio in Sardegna del progetto “Semi di Pace”, sia a Tempio e Olbia, che a Cagliari e Serdiana (Comunità La Collina), con testimonianze dirette di dialogo umanitario fra associazioni palestinesi e israeliane. Abbiamo inoltre organizzato la presentazione del libro di Pat Patfoort su eutanasia e nonviolenza, sia a Cagliari che a Serdiana. Dal 21 al 25 giugno 2017 si svolgerà poi il seminario di studi su Nonviolenza e Anarchia, con la partecipazione di Alberto L’Abate, per cui è attivo già da tempo un gruppo di lavoro.
Abbiamo tessuto rapporti con altre organizzazioni e comitati, sia contro il possibile stoccaggio in Sardegna delle scorie nucleari, sia per la lunga lotta contro le servitù militari nell’isola, sia negli ultimi due anni contro la produzione di bombe alla RWM di Domusnovas, vendute all’Arabia Saudita che le usa per bombardare lo Yemen. Sit-in, manifestazioni attorno alle basi, mobilitazioni e marce, ma anche denunce alla Procura di Cagliari, in violazione della legge 185 del 1990, che vieta la vendita di armi dall’Italia a paesi in guerra, o che violino i diritti umani.
Abbiamo intavolato relazioni con diversi altri gruppi, siamo intervenuti, anche con discorsi pubblici a nome del Movimento Nonviolento, in numerose assemblee di coordinamenti e comitati pacifisti e antimilitaristi. Aderiamo alla Tavola Sarda per la Pace, del tutto autonoma dalla Tavola per la Pace della Perugia-Assisi, che organizza ogni inizio autunno la marcia della pace Laconi-Gesturi, allargata per la prima volta con sit-in la settimana precedente davanti alla fabbrica di bombe.
Il Gruppo territoriale sardo è diviso in gruppi locali: il principale è quello di Cagliari e circondario, poi c’è quello di Tempio in Gallura, nonché piccoli nuclei a Pabillonis e Nuoro. Voglio anche mettere in risalto che c’è l’associazione per l’autosviluppo di Iglesias, da tanti anni operante, da sempre nell’area della nonviolenza. Di recente si è fatto avanti un gruppo di giovani di Carbonia che vorrebbe aderire al Movimento Nonviolento e che dovrebbe farne richiesta prima del Congresso.
I nostri problemi e i punti critici:
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Il numero scarso di aderenti e attivisti rende gravoso talvolta il carico su pochi e limita il raggio delle attività che potremmo potenzialmente seguire. Dovremmo cercare di attirare e coinvolgere altre persone, ma non è facile.
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Vorremmo poter dare un progetto alla Casa per la pace di Ghilarza ma al momento ci sembra difficile, a causa di difficoltà nella distinzione dei ruoli dell’Associazione Casa per la pace e del Gruppo territoriale del Movimento nonviolento. Sarebbe necessaria un’assemblea che coinvolgesse tutte le parti, con la presenza di una rappresentanza del Movimento a livello nazionale.
Condivido questo documento precongressuale, dopo averlo visionato assieme ad altri attivisti e simpatizzanti del Gruppo territoriale.
* Centro territoriale del Movimento Nonviolento della Sardegna