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La “Buona Scuola” si svende per un pugno di euro

DiMauro Presini

Gen 26, 2016

 

scuola-riforma-sponsor1Fra le 40 scuole vincitrici del concorso McDonald’s premia la scuola ce ne sono ben tre intitolate a Don Milani, una ad Aldo Capitini e un’altra ad Antonio Gramsci.
Visto che per vincere bisognava raccogliere punti andando a mangiare in uno dei ristoranti McDonald’s e/o partecipare ad una gara creativa sul tema: “Come far vivere, anche dopo la fine di Expo Milano 2015, le idee e i valori di questo grande evento“, mi chiedo se i colleghi e le colleghe che lavorano in quegli istituti, intitolati a personaggi che avevano decisamente un’altra idea di scuola e di società rispetto a quella di chi ha proposto e patrocinato questa iniziativa, si siano interrogati sui valori che hanno comunicato agli alunni e alle famiglie.

Capisco che il bisogno di beni materiali sia forte nella scuola pubblica ma le alternative esistono: prima di tutto quella di segnalare il bisogno senza normalizzare la situazione, poi quella del coinvolgimento in un modo diverso delle famiglie e da ultimo anche quella di evidenziare la contraddizione fra il bisogno di finanziamenti che ha la scuola statale e l’incentivo alla corsa verso i supermercati o le multinazionali come fonte di supporto economico, consigliata addirittura dal Ministero all’Istruzione.
A mio modo di vedere gli insegnanti, aderendo a questi progetti, scelgono di assumersi la responsabilità di offrire alle famiglie i propri “consigli per gli acquisti” mettendo così in atto una “promozione indebita”; non mi risulta infatti che la Costituzione ed i programmi scolastici affidino alla scuola statale questo compito.
Fra le scuole vincitrici ce n’è anche una di Ferrara: la “Dante Alighieri” che, oltre ad avere una solida tradizione storica, si presenta alle famiglie vantando i punteggi raggiunti dai suoi alunni nei test Invalsi (così raccontano i genitori che hanno partecipato agli open day) ed ora potrà aggiungere ai propri “trofei” anche questo.

5c96f15bda613d20d6a442b38c3f4409Non condivido queste iniziative e questo modello di scuola che avanza ma ciascuno è libero di scegliere che insegnante essere e a quale idea di scuola lavorare; mi permetto però di invitare i diretti interessati a rileggere “Il paese sbagliato”, in particolare nel pezzo in cui Mario Lodi parlando del disco dello Zecchino d’oro, regalo ricevuto a scuola dai frati dell’Antoniano di Bologna, critica l’accettazione passiva riflettendo sul condizionamento che tali “regali” possono avere sul messaggio che la scuola vuole offrire (pag. 445 e 446).
Infine non ho alcun problema ad affermare che condivido pienamente il comunicato che il Movimento 5 Stelle di Ferrara ha diramato sull’argomento e per questo motivo lo incollo sotto per un’opportuna diffusione.
Sono ovviamente disposto ad ospitare commenti ed opinioni diverse dalle mie in questo stesso spazio.
Comunque la pensiate, buona lettura.

La vincita della scuola Dante Alighieri di un concorso promosso a livello nazionale dalla McDonald’s per guadagnare 8mila euro di premio in materiale didattico e dispositivi tecnologici, a fronte di una raccolta punti in base al consumo dei propri prodotti, è un fatto grave, eticamente e culturalmente riprovevole, condannabile per le numerose implicazioni negative che si ravvedono.
La McDonald’s fa i propri interessi approfittando della perenne penuria di risorse della scuola pubblica (a proposito di “Buona scuola”!) per comprare famiglie, ragazzi, insegnanti e presidi.
E lo fa con l’avallo della Regione e del Governo che, si sa, ha inserito la multinazionale come sponsor nell’EXPO per “nutrire il pianeta”.
Ogni euro speso un punto, 3 punti per le consumazioni all’interno di EXPO in cui è stata lanciata l’iniziativa.
Si tratta di una vera e propria istigazione a disvalori all’interno dell’istituzione pubblica scolastica, preposta all’educazione e formazione culturale delle giovani generazioni ed esercitata, peraltro, sulla fascia di età maggiormente condizionabile, quella della preadolescenza.
Si va dalla promozione del consumismo superfluo e non propriamente salutare, alla pubblicità di una catena di ristorazione, alla diffusione del messaggio distorto che il consumo è un valore vincente; ma ancor più grave è il vulnus nei confronti dell’alimentazione sana e corretta di cui tutti gli educatori si riempiono la bocca da anni, che sta alla base delle scelte all’interno delle mense scolastiche, che viene giustamente e di continuo promossa sui media come fonte primaria di salute e simbolo di buona qualità di vita.
La sana alimentazione è riconosciuta come la medicina preventiva più efficace per migliorare la qualità di vita e risparmiare una montagna di denaro pubblico in spesa sanitaria.
Promuovendo indirettamente il “cibo spazzatura” (definizione ormai radicata e diffusa per definirne la scarsa salubrità) la scuola Dante Alighieri e tutte le altre scuole italiane che hanno aderito, assieme ai genitori (troppi) che hanno lavorato per arrivare a questo risultato, hanno abdicato al proprio ruolo di educatori e hanno sponsorizzato un preciso modello culturale basato sul consumismo sfrenato e su un’alimentazione non proprio sana.
È sin troppo semplice pensare alle alternative che si potevano mettere in campo per aiutare la scuola con la stessa cifra: se ogni famiglia avesse versato direttamente come contributo volontario il costo di un paio di ‘Happy Meal’, si sarebbe arrivati allo stesso risultato senza regalare alla multinazionale 50mila euro a fronte di una donazione di 8mila! E con quella cifra si sarebbe potuto finanziare un bel progetto di educazione alimentare, al posto di materiale didattico e tecnologico che dovrebbe essere già in dotazione alla stessa scuola pubblica, se veramente fosse “Buona scuola”.
Chiediamo conto, infine, della posizione della nostra Amministrazione che, con la presenza dell’assessore Fusari alla premiazione, ha, di fatto, promosso il modello alimentare McDonald’s, pur spendendo ogni anno decine di migliaia di euro di soldi pubblici per il controllo della qualità del cibo nelle mense delle scuole e per la promozione di una dieta sana ed equilibrata.

Movimento 5 Stelle Ferrara

McDonald&DanteAlighieri

Premiazione dell’IC Dante Alighieri di Ferrara
(Fonte
: La Nuova Ferrara)

Di Mauro Presini

Mi chiamo Mauro Presini, sono maestro elementare specializzato per l’integrazione. Sono stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta mi occupo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordino il giornale dei bambini: “La Gazzetta del Cocomero“. Dal 1996 curo Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara. Sono impegnato nella difesa della Scuola Pubblica intesa come "organo costituzionale".

1 commento su “La “Buona Scuola” si svende per un pugno di euro”
  1. Quello che banalmente è successo in queste scuole è la stessa cosa che succede nella mente di tanti cittadini tutti i giorni. Ogni volta che si reagisce a uno stimolo in modo superficiale e senza spirito critico si corre il rischi di non capire il significato di ciò che si fa e le scuole non sfuggono a tale omologazione. E’ più facile raccogliere punti da McDonalds che agire in modo proattivo sfuggendo ai canoni consumistici. facciamo circolare questi eventi, serviranno a far riflettere qualcuno. Meglio poveri che male accompagnati!

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