Gli auguri della CNESC al Presidente Gentiloni. L’auspicio di una veloce definizione del DDl sul Servizio Civile universale in continuità con l’azione del precedente esecutivo.
La Legge delega 106/2016 all’Art. 8 ha istituito il Servizio Civile Universale, aprendo la strada a innovazioni molto rilevanti della positiva esperienza realizzata con la Legge 64/2001 “Servizio Civile Nazionale”: in particolare, con l’incardinamento delle finalità negli art. 52 (primo comma) e artt. 2 e 4 (secondo comma) della Costituzione, ha fatto un passo avanti nella chiarezza dell’identità dell’istituto.
E’ ora all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato lo schema di decreto legislativo stabilito dall’art. 1, comma 2 lettera d) della legge delega.
Uno schema che ha già ricevuto parere favorevole dalla Conferenza unificata delle Regioni e PA, e da ANCI e che riteniamo in gran parte positivo, anche se avrebbe richiesto – per la definizione e il successivo adeguamento della programmazione triennale – un organo di indirizzo politico che permettesse il dialogo tra gli interlocutori istituzionali (Regioni e Province Autonome), e i soggetti sociali che mettono la faccia nel rapporto con i giovani
(Terzo Settore e Comuni) e il Governo.
La Cnesc chiede al nuovo Governo di procedere in continuità con lo slancio innovatore e operativo che ha contraddistinto l’azione del precedente esecutivo e che ha portato a investire risorse aggiuntive a quelle ordinarie, stabilite in legge di bilancio, che porteranno nel 2017 a circa 45.000 opportunità di servizio civile.
Resta però il nodo di una dotazione ordinaria di soli 111 milioni che mina la credibilità dell’effettivo passaggio ad un Servizio Civile Universale per molte decine di migliaia di giovani all’anno; serve inoltre, non appena sarà licenziato il decreto legislativo, l’avvio di una concreta e partecipata azione di nuove disposizioni pratiche sui tanti temi che nell’impianto legislativo sono solo tratteggiati.
In particolare riteniamo indispensabili la riduzione degli appesantimenti burocratici e un’azione di controllo che non si fermi ai soli enti dell’albo nazionale.