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La guerra in Ucraina: proposte e azioni nonviolente. Intervista a Mao Valpiana

DiRedazione

Mar 11, 2022
LA GUERRA IN UCRAINA: PROPOSTE E AZIONI NONVIOLENTE – Dialogo/intervista del 10 marzo 2022 a Mao Valpiana, presidente Movimento Nonviolento. Incontro promosso da: Acli PN, Associazione “laluna”, Associazione per la pace “Tonino Bello”, Gruppo obiettori di coscienza, Circolo “A. Capitini”, AGESCI zona PN, Azione Cattolica Concordia Pn, Pastorale diocesana sociale, giustizia e pace. Ringraziandoli, rilanciamo qui una sintesi dell’intervista e il video integrale dell’incontro al seguente link: https://transcripts.gotomeeting.com/…
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DOMANDA: Innazitutto Ti chiediamo uno sguardo da osservatore sulla situazione che stiamo vivendo: si poteva immaginare che il conflitto tra contrapposti sarebbe sfociato in questa guerra in Europa ?
RISPOSTA:
Premesso che non ci sono dubbi sul fatto che c’è un aggressore e c’è un aggredito, la storia recente delle guerre, anche in Europa è lì a guardaci: già nel 1991 prima Guerra del Golfo, i Balcani, l’Afghanistan, la Siria, Libia, fino all’interminabile conflitto Israelo-palestinese. E’ chiaro che c’è una grande
preoccupazione per questa guerra che è nel cuore dell’Europa e che ci possiamo trovare in una situazione come quella che fu a Sarajevo.
Uno dei problemi principali è dato dalle spese militari e per armamenti che portano inevitabilmente all’esplosione dei conflitti. Negli anni ci sono state
tante proposte rimaste inascoltate rivolte ai governi per non vendere armi in generale ma anche alla Russia, in particolare dal 2014 in poi (all’epoca della vicenda della Crimea). Un altro strumento necessario alla difesa, che può e deve essere difesa civile, sono i corpi civili di pace europei, strumento necessario per intervenire in caso di assedio, che sarebbero stati ora assolutamente necessari.
Ci troviamo in situazione di impotenza poichè non sono stati messi in campo strumenti indispensabili.
L’Ucraina ha il legittimo diritto di difendersi, ma come?
L’Unione Europea, che correttamente sta insistendo sulle sanzioni economiche, come può fermare il massacro? qual è il suo ruolo? quali proposte non militari per fermare aggressione? Sono stati stanziati 500 mln per armi che però potevano essere utilizzati diversamente per sostenere difesa civile.
Per ora gli obiettivi urgenti sono:
– ottenere cessate il fuoco
– aprire trattative
– dovere di aiutare profughi e accoglierli
DOMANDA: Perché, a fronte di una aggressione militare violenta bagnata di sangue, sofferenze e violenze, non si devono inviare armi agli ucraini aggrediti che invocano (anche) questo tipo di aiuto ?
RISPOSTA:
1) non potremo in ogni caso cambiare i rapporti di forza militare (8 Russia a 2), se si volesse essere efficaci in termini militari bisognerebbe allora inviarne tante di armi e sempre più letali ma cosa produrrebbe ciò: una spirale di violenza e una escalation fino a cose potenzialmente indicibili
2) La storia delle guerre ha insegnato che le armi date agli aggrediti poi sono finite nelle mani di altri e contro coloro che le hanno inviate e generando situazioni di conflitti interminabili e sanguinosi (es. Talebani)
3) le armi vanno solo a una parte della popolazione cioè le bande armate, con ogni conseguente rischio di deriva
4) comprendendo che gli ucraini aggrediti hanno il diritto di difendersi come credono, non tutti gli ucraini vogliono armi, ci sono istanze di nonviolenza e anche a queste va data una risposta concreta
DOMANDA: Quali sono gli strumenti nonviolenti che si possono mettere in campo in questa situazione?
RISPOSTA:
Premesso che le armi della nonviolenza sono spuntate durante l’emergenza perché la prima va percorsa in via preventiva (e tutte le azioni contro le armi e per la costituzione di una difesa civile, vedasi Proposta di legge in Parlamento “Un’altra difesa è possibile”, non hanno ad ora avuto sviluppi sufficienti e significativi) gli strumenti di azione possono essere questi:
1) sostenere con forza, nelle reti, social e opinione pubblica e ciò anche a livello internazionale, le azioni di non collaborazione che sono in campo sia in Russia (campagna russa “Io rifiuto di partecipare alla guerra”) sia in Ucraina (rispetto all’arruolamento militare di massa 18/65 anni). È in atto anche raccolta fondi per sostenere quanto sopra. Non vanno in alcun modo demonizzati i popoli.
2) sostenere l’intervento diplomatico “terzo” del Pontefice e del Vaticano, che appare al momento la più idonea via di azione forte per cercare di giungere ad un cessate il fuoco
3) ipotesi di carovana per la pace di massa, sui confini, capeggiata da esponenti della politica europea e della società civile (proposta che però necessita di grande lavoro di organizzazione e deve essere finalizzata ad una proposta concreta di intervento, a mio parere quella di cui al punto sopra ovvero l’azione diplomatica vaticana)
4) l’accoglienza dei profughi è azione nonviolenta molto importante generando propagazioni significative e positive anche nel lungo periodo
Molti altri, poi, saranno gli strumenti di pace sul medio/lungo termine
By A.D.P.
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