Il tragitto fu scelto e ideato da Capitini per collegare la laicità di Perugia alla religiosità di Assisi, nel segno di un programma per la nonviolenza.
Seguirono altre tre marce in questo stesso spirito (organizzate e promosse dal Movimento Nonviolento nel 1978, 1981, 1985), e la “Perugia-Assisi” divenne per questo l’evento simbolico del movimento pacifista italiano ed europeo. Poi, sfruttando questa traccia, seguirono molte altre marce, convocate dalla Tavola della Pace, alcune delle quali non esitammo a criticare proprio per i contenuti eccentrici rispetto all’originale cui si richiamavano (ve ne fu una per i terremotati, una per l’Acqua, ed altre così generiche che richiamarono persino politici e autorità statali responsabili di avventure militari).
Per questo, nel 2000, come Movimento Nonviolento decidemmo di organizzare una specifica marcia nonviolenta da Perugia ad Assisi “Mai più eserciti e guerre”, per rimettere le cose a posto. Ecco, mi pare ce ne sia abbastanza per avere le carte in regola e potermi permettere di criticare la scelta del M5S di “sfruttare” il percorso Perugia-Assisi (che non ha nessun evidente richiamo al reddito di cittadinanza) al solo fine di avere più visibilità e tentare un’appropriazione indebita di una storia che non gli appartiene. Comunque ognuno è libero di marciare dove vuole, e io sono libero di dare del “Re Mida al contrario” a chi in troppe occasioni ha dimostrato di esserlo.
Mao Valpiana
foto tratta da www.dirittiglobali.it