Dopo il trasporto pubblico ed i diritti delle persone con disabilità è la salute (con gli investimenti sanitari che la dovrebbero garantire) il tema del terzo video di supporto alla Campagna “Taglia le ali alle armi”, la mobilitazione nazionale che dal 2009 chiede la cancellazione del programma dei caccia F-35. Lo spot è stato pensato e realizzato in collaborazione con Emergency e la partecipazione straordinaria della presidente dell’ONG Cecilia Strada. Proiettato in anteprima davanti ai 13.000 partecipanti ad “Arena di Pace e Disarmo” il 25 aprile a Verona, verrà diffuso questo pomeriggio nei canali social delle realtà promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi” e del’associazione che da venti anni si occupa della cura alle vittime di guerra.
Ancora una volta una situazione di vita usuale e normale si trasformerà per una giovane coppia in un percorso ad ostacoli, soprattutto a causa dei fondi pubblici consumati dell’investimento sui caccia F-35 e in generale dalla spesa militare. “E’ quanto la nostra campagna sostiene da tempo – sottolinea Francesco Vignarca di Rete Disarmo – e grazie a questi sforzi oggi è evidente agli occhi degli italiani come le vere priorità di spesa pubblica non dovrebbero certamente essere considerati gli armamenti. Che non costruiscono vera sicurezza”. Le critiche al programma degli aerei militari Joint Strike Fighter non finiscono qui “Comunque la guardi, quella per gli F-35 è una spesa sbagliata – ribadisce Cecilia Strada presidente di Emergency – un investimento stupido se si guarda alla qualità e i costi del ‘prodotto’; un investimento folle se si pensa a quante cose utili si potrebbero fare mettendo quei soldi, anziché in aerei da guerra, nella costruzione di diritti, Pace e solidarietà“.
Pensata con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo tema, da non circoscrivere solo ai momenti di voto parlamentare, la campagna comunicativa che prosegue con questo nuovo video intende evidenziare con trovate spiritose e divertenti la preoccupante inutilità dei soldi investiti negli F-35 e rendere visibile la contrarietà degli italiani – ormai diffusa e maggioritaria – nei confronti di questi cacciabombardieri. Come già avvenuto nei primi due appuntamenti, in ogni scena uno “stratagemma” comunicativo spinge a cogliere un utilizzo differente, ben più importante e ancora possibile, dell’ingente quantità dei soldi pubblici ad essi dedicati.
Grazie al supporto di un gruppo di artisti video, che hanno prestato la propria opera gratuitamente, da qualche mese la campagna “Taglia le ali alle armi” ha uno strumento comunicativo forte a favore della propria opera di sensibilizzazione e pressione nei confronti del Parlamento. Un’azione rafforzata di recente anche grazie all’appello sottoscritto da diverse personalità: ”Cambiamo davvero verso: diamo le ali al lavoro e alla spesa sociale, teniamo a terra i caccia F-35”.
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