• 22 Novembre 2024 9:38

Le truppe del generale

DiMao Valpiana

Mar 2, 2021
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Ed è questo che mi preoccupa nella scelta del generale Figliuolo come commissario straordinario all’emergenza Covid. Egli viene scelto come comandante nel campo della logistica militare e per aver riorganizzato la “sanità con le stellette” con task force mobili e ospedali da campo. In buona sostanza il governo militarizza il piano vaccinale, riconoscendo alle forze armate maggior efficacia rispetto alla protezione civile, cui istituzionalmente dovrebbero essere affidati compiti primari di tutela della comunità nazionale: “previsione e prevenzione dei grandi rischi, previsione e prevenzione dei rischi naturali e antropici”.

A questo punto mi chiedo cosa paghiamo a fare la Protezione Civile, se quello che dovrebbe fare viene poi appaltato ai militari. I compiti affidati al commissario all’emergenza Covid dovrebbero essere svolti dal Dipartimento della Protezione Civile, riorganizzato proprio il primo febbraio 2021, e che da pochi giorni ha un nuovo Capo, Fabrizio Curcio.

La spiegazione è molto semplice: il Bilancio del Ministero della Difesa è di oltre 26 miliardi; il bilancio del Dipartimento della Protezione civile è di soli 6 miliardi. Con 20 miliardi in più all’anno non è difficile capire perché il sistema militare prevalga (non solo nel settore delle “armi”, sua prerogativa specifica, ma anche nelle funzioni “civili”, sua funzione secondaria).

Mi verrebbe da dire che sarebbe meglio far funzionare bene le strutture civili che già abbiamo, anziché affidarle ai militari che hanno un’altra missione. Sottotraccia c’è l’idea che la logistica affidata alla catena civile (Governo, Regioni, Comuni) non funzioni, mentre affidata al sistema militare (per definizione non democratico) sia più efficiente. Ma qui sorge un problema non da poco se a pensarlo è il presidente del consiglio … (i militari costituzionalmente sono al servizio del paese, non al comando).

Da tempo come nonviolenti chiediamo, con la nostra Campagna “Un’altra difesa è possibile“, che venga istituito e finanziato un Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta, con fondi adeguati per coordinare tutte le politiche di difesa civile della popolazione, pandemie comprese.

Ora, forse, si capisce meglio il senso politico, l’attualità e l’urgenza della nostra proposta.

Affidare un piano di emergenza civile ad un generale dell’esercito, per gestire la sanità pubblica con la logica della sanità militare, è una visione politica mascherata da scelta tecnica. Non mi piace.

Mao Valpiana

 

presidente del

Movimento Nonviolento

Verona

 

 

2 marzo 2021

Di Mao Valpiana

Presidente del Movimento Nonviolento e direttore della rivista Azione nonviolenta

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