La riforma prevede che la sola Camera dei Deputati possa deliberare (articolo 78 della Costituzione) lo “stato di guerra” a maggioranza semplice. Questa previsione – combinata con la futura legge elettorale maggioritaria – consegna al partito vincitore delle future elezioni politiche (anche se con una semplice maggioranza relativa) la responsabilità di una eventuale decisione così drammatica.
Non è possibile che la scelta se l’Italia debba entrare in guerra o no sia affidata ad un unico partito politico, anche se vincitore delle elezioni.
Per questo chiediamo alla Camera di sostenere l’emendamento (e tutti gli analoghi emendamenti) dei “parlamentari per la pace” a prime firme Carlo Galli, Giulio Marcon, Tatiana Basilio -e sottoscritto da oltre 160 deputati di PD, SEL, Movimento Cinque Stelle e Per l’Italia- che chiede che la dichiarazione dello “stato di guerra” debba avere la maggioranza di almeno 2/3 dei componenti della Camera dei Deputati.
L’articolo 11 della Costituzione dice: “L’Italia ripudia la guerra” e l’art. 78 prevede -evidentemente, solo per casi eccezionali e di difesa del paese- la possibilità di dichiarare lo “stato di guerra”.
Ma a deciderlo deve essere il Parlamento, non un partito.
Don Vinicio Albanesi presidente della Comunità di Capodarco
Ascanio Celestini attore e scrittore
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera
Gad Lerner giornalista
Mario Martone regista
Alice Rohrwacher regista
Padre Alex Zanotelli missionario comboniano
Don Armando Zappolini presidente del CNCA
Supportano l’appello:
Francesca Chiavacci – Presidente Nazionale Arci
Danilo Lampis (Unione degli Studenti)
Alberto Campailla (Link – Coordinamento Universitario)
Raffaello Zordan – Nigrizia
Riccardo Troisi – Reorient
Francesco Vignarca – attivista e saggista sui temi del disarmo e delle spese militari
Vittorio Cogliati Dezza – presidente Legambiente
don Renato Sacco – coordinatore nazionale Pax Christi
Luisa Morgantini – AssoPace Palestina e già vicepresidente Parlamento Europeo
Gianni Alioti – ufficio internazionale Fim Cisl
Danilo Barbi – Segretario nazionale CGIL
Giordana Pallone – Responsabile riforme istituzionali CGIL
Piergiulio Biatta – Presidente dell’Osservatorio sulle Armi leggere (OPAL) di Brescia
Giorgio Beretta – Ricercatore sul commercio di armamenti
Stefano Maruca – Ufficio Internazionale Fiom
don Albino Bizzotto – Beati i costruttori di pace
Grazia Naletto – Lunaria
Filippo Miraglia – VicePresidente Nazionale ARCI
(foto di Antonella Iovino)
Al peggio non c’è limite !!! Se qualcuno pensava che peggio di berlusconi non si poteva fare è … servito. Siamo caduti dalla padella (berlusconi) nella brace (renzi)_