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Mattarella elogia il Servizio Civile ma dimentica la difesa non armata e nonviolenta

DiRedazione

Dic 15, 2021

Qui di seguito pubblichiamo integralmente il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato per il 15 dicembre giornata nazionale del Servizio Civile. Per noi del Movimento Nonviolento è una data molto importante che ci richiama al nostro storico contributo per l’approvazione della legge 772 del 1972 sul riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza al servizio militare che costituisce il filo d’oro del nostro impegno attuale per il Servizio Civile Universale. Così, pur apprezzando l’attenzione del Presidente Mattarella per questa giornata, non possiamo non sottolineare il mancato richiamo agli artt. 11 e 52 della nostra Costituzione a partire dai quali attraverso lo Servizio Civile le istituzioni, gli enti e i giovani concorrono alla difesa civile non armata e nonviolenta della Patria. Non è un nostro cruccio nostalgico: viene affermato chiaramente nella Riforma del Terzo Settore all’art. 8 della legge del 6 giugno 2016, n. 106 e nell’art 2 del decreto 40 per il quale il Servizio Civile Universale è finalizzato “ai sensi degli articoli 52, primo comma e 11 della Costituzione, alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica”. Non possiamo accontentarci soltanto del “nonché”, nemmeno se viene dal Presidente della Repubblica.

La Giornata Nazionale del Servizio civile universale costituisce una preziosa occasione per tributare un adeguato riconoscimento all’impegno dei numerosissimi giovani che ogni anno, spinti da un forte spirito civico, partecipano ai vari progetti di Servizio civile messi in campo, anche sfidando contesti emergenziali come quelli imposti della pandemia che stiamo ancora affrontando.

Prestare Servizio civile significa tutelare e promuovere i valori istitutivi della Repubblica e dell’Unione Europea, quali la protezione sociale, la solidarietà, il rispetto della dignità umana, valori che oltre a essere alla base del funzionamento di ogni democrazia, costituiscono un patrimonio di principi solidaristici e morali fondamentali per la crescita di ogni individuo.

Ma la partecipazione ai progetti di Servizio civile non costituisce solo una straordinaria esperienza di “cittadinanza attiva”: sempre di più si va delineando come occasione di formazione e di arricchimento non formale, che si traduce per i giovani coinvolti in migliori prospettive di inserimento nel mondo del lavoro.

Dal 1972 ad oggi la rete di enti presso cui svolgere il Servizio civile si è esponenzialmente espansa, così come si sono ampliati i settori e gli ambiti – sempre più aperti alla dimensione internazionale – in cui possono operare i giovani che decidono di intraprendere questo percorso. A questo proposito, sono di grande interesse i progetti avviati nel campo del digitale e dell’ambiente che favoriscono lo sviluppo di competenze su due ambiti centrali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: quelli della transizione digitale e della green economy.

Pertanto, in questa Giornata, il mio apprezzamento è rivolto a tutti gli attori istituzionali coinvolti nella messa a punto di questa complessa macchina organizzativa, ma soprattutto ai tanti giovani che, concretizzando lo spirito e la lettera dell’art. 4 della nostra Costituzione, svolgono, con passione e slancio altruistico “un’attività che concorre al progresso materiale e spirituale del Paese”

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