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Microbiografie – 20 / Fatima

DiGiorgio Maghini

Dic 13, 2017
elemosina

È una ragazzina e la vedo spesso chiedere l’elemosina davanti a una chiesa del centro.

A volte, se ero a piedi, le ho dato qualcosa.

Di lei non so niente (chi di noi sa qualcosa dei tanti mendicanti che incontriamo?) salvo il fatto che ha un sorriso così bello che a me mancano le parole per descriverlo. Un giorno ci siamo guardati e il suo viso sporco si è come illuminato.

Il sorriso è il primissimo livello della comunicazione e stabilire una comunicazione, per quanto fugace, mi rende sempre molto contento.

Tuttavia quel giorno, superata Fatima solo di pochi metri, il mio lato razionale si è subito attivato per criticare la mia contentezza e ammonirmi – severo! – che quel sorriso altro non era che uno strumento per ottenere soldi, un trucco perché l’indomani mi fermassi ancora e dessi un’offerta più consistente.

Lo so, ho risposto al mio lato razionale.

So benissimo che l’altro è sempre un’incognita.

Che la relazione è opportunità ma anche rischio, e che i sorrisi di Fatima (ma anche quelli dei colleghi di lavoro e del benzinaio dove mi fermo al mattino, se è per questo) possono nascondere qualsiasi intenzione.

Lo so, ma questo non mi basta per dimenticare che la relazione con l’altro è l’unica vera forma di felicità possibile, finché siamo in questo mondo.

Di Giorgio Maghini

Pedagogista e counsellor ad indirizzo sistemico-relazionale. Si occupa attualmente dell’ufficio comunicazione della Istituzione per i servizi educativi del Comune di Ferrara. Obiettore di coscienza, è stato Insegnante di sostegno e, in seguito, coordinatore pedagogico nella scuola dell’infanzia. Attualmente coordina un gruppo di Insegnanti di Religione, coi quali riflette sulla comunicazione della spiritualità nel mondo multiculturale. Ha insegnato "Teorie della comunicazione” all’Istituto di Scienze Religiose di Ferrara.

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