cita Musil e scrive: «Il punto in cui Musil s’avvicina di più a una proposta di soluzione è quando egli ricorda che esistono “problemi matematici che non consentono una soluzione generale ma piuttosto soluzioni singole che, combinate, s’avvicinano alla soluzione generale” e pensa che questo metodo s’adatterebbe alla vita umana.»
È domenica pomeriggio, e in parrocchia c’è una festa di compleanno.
Una bambina compie dieci anni e ha invitato tutte le sue amiche. “Maschi no, perché sono troppo confusionari…”.
Il pomeriggio si avvia alla fine, e arrivano le pizze.
Mandibole che lavorano, e tante – tante! – chiacchiere.
Tra le amiche della festeggiata c’è Karima.
Con la bocca piena di pizza e l’apparecchio ortodontico in piena vista, Karima si rivolge alla sua vicina, Anna, e le dice: “Secondo me è meglio che tu e Gabriele vi siate lasciati… [pausa] Scusa se te lo dico, ma un’amica dev’essere sincera”.
Ecco il mondo di domani che cresce.
E non è questione di progetti di integrazione o di sapienti analisi socio-antropologiche,
Ancor di più: alla faccia di quei poveri infelici che si ostinano a suscitare la paura del diverso e a accendere il fuoco della paura di una “invasione”, questa è l’Italia di domani che sta lentamente nascendo, ed è bellissima.
Tante chiacchiere di bambine: “un metodo che s’adatterebbe alla vita umana.”