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Modena: “L’antibarbarie 2022” La pace dal basso: 15 anni di educazione alla pace nel territorio modenese

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Dic 4, 2022

Mercoledì 7 dicembre 2022, alle ore 17.00, presso la sala polivalente del Windsor Park (via San Faustino, 155/U), ci sarà il terzo e ultimo appuntamento del ciclo 2022 “l’antibarbarie”.

Si parlerà di educazione alla pace nelle relazioni quotidiane, a partire dalla scuola e dalla vita “di comunità”, come primo tassello per imparare a vivere in pace con gli altri, a dare sbocchi costruttivi ai conflitti, a praticare l’ascolto e il rispetto.

Questi sono stati per ben 15 anni gli elementi fondanti di un’esperienza che seminato “semi di pace” nel territorio modenese, in Appennino nei Comuni del Frignano, raccontati da un volume di recente edizione, Rocca di Pace – Costruire Pace in se stessi, in comunità e nel mondo” (Centro Gandhi Edizioni, 2020).

La “rocca di pace” che ispira il progetto è quella del castello di Sestola che lo ha visto nascere e crescere, da un’idea maturata entro la cornice di vita comunitaria e di concreta sperimentazione della “vita in pace” della storica comunità della “Guedrara”.

Vittorio Merlini, protagonista dell’esperienza e curatore della pubblicazione che la racconta, dialogherà con Claudio Baraldi (Università di Modena e Reggio Emilia – RUniPace, Rete delle Università italiane per la Pace), mettendo a fuoco gli aspetti più rilevanti di un percorso che ha toccato i Comuni e le scuole di ogni grado del Frignano, consegnando un lascito importante non solo a quel territorio, ma, più in generale, a chi si cimenta con la sfida dell’educazione alla pace.

L’iniziativa è promossa dal Movimento Nonviolento in una cornice progettuale che ha il suo centro presso il Windsor Park (con il sostegno del Comune di Modena) e la sua forza in una rete di collaborazioni tra più soggetti istituzionali e associativi: in modo particolare l’Università di Modena e Reggio Emilia, che aderisce al progetto RuniPace-Rete Università Italiane per la Pace, poi le diverse associazioni che insieme concorrono al “Progetto Officina Windsor”, la Caritas Diocesana, la Casa per la Pace e la coop sociale Mediando.

L’antibarbarie è la nonviolenza con il suo ricco patrimonio di strumenti teorici e pratici, come antidoto alla barbarie che abbonda nel mondo contemporaneo, non solo con i massacri e le devastazioni delle guerre, ma anche con i muri e i respingimenti dei migranti e con le tante, costanti violazioni dei diritti umani, in Italia e nel mondo.

E’ urgente e necessaria una rivoluzione culturale che “disarmi le menti”, che ripudi la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali, che assuma come riferimento i principi della dichiarazione universale dei diritti umani, che ci impegni alla costruzione della pace ogni giorno, nella quotidianità e nell’umanità anche dei piccoli gesti.

La strada maestra esiste, è la nonviolenza, storicamente indicata uomini universalmente riconosciuti come “maestri” dell’umanità quali Gandhi, M.L. King, Nelson Mandela, Aldo Capitini. La indicano da tempo i movimenti per la pace e quelli delle donne, la indica Papa Francesco: la nonviolenza è la scelta per prevenire o trasformare i conflitti senza creare sofferenze per i popoli.

Se la ricerca sui metodi nonviolenti fosse assunta come riferimento, con mente aperta e responsabile da parte di chi governa, un po’ alla volta troveremmo un’alternativa agli eserciti e alle armi. Impareremmo a vivere in pace.

E l’antibarbarie prevarrebbe finalmente sulla barbarie.

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