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No alle guerre No ai muri alle frontiere. Roma, mercoledì 9 marzo sit in davanti a Montecitorio

Diadmin

Mar 7, 2016

Di fronte ai conflitti che infiammano gran parte del nord Africa e del medio oriente, la risposta non può essere l’intervento armato. La storia degli ultimi 25 anni lo dimostra: gli interventi in Afganistan, in Iraq, in Libia, in Siria – solo per citarne alcuni – hanno prodotto ulteriori tragedie e aggravato i conflitti, portando alla destabilizzazione dell’intera regione.

Ma le guerre hanno anche costretto migliaia e migliaia di persone a fuggire dal proprio paese per sfuggire alle bombe, alla violenza, alla devastazione. L’Unione europea contro queste persone sta conducendo un’altra guerra, non meno drammatica, nei suoi effetti, di quella combattuta in armi.

Da Calais a Idomeni, dalla Turchia all’Austria i nuovi nemici sono migranti e profughi, che anziché accoglienza trovano muri e barriere di filo spinato.

Tutto ciò deve finire. Le armi devono tacere e i muri essere abbattuti. L’Unione europea deve ritrovare quei valori di civiltà, pace e solidarietà che stavano alla base della sua costruzione e che si sono perduti.

A Roma e in tutta Italia il 9 marzo sarà una giornata di mobilitazione per dire No alle guerre, No ai muri alle frontiere.

A seguire l’appello che convoca il sit in con l’elenco degli aderenti.

Roma, 7 marzo 2016

No alle guerre e ai muri

La cultura di guerra sembra aver preso il sopravvento ancora una volta in Europa. Dalle frontiere interne ed esterne, alla Libia, il linguaggio che unifica le scelte dei governi dell’UE, nonostante le tragedie del novecento e quelle più recenti, dentro e fuori il vecchio continente, è ancora una volta quello delle armi.

Mercoledì il governo riferirà alla Camera sulla crisi internazionale, con particolare riferimento a quella libica.

Negli ultimi 25 anni l’intervento armato, giustificato in tanti modi, quasi sempre dettato da interessi economici, ha prodotto ulteriori tragedie e aggravato i conflitti.

In Libia e’ già in corso una guerra, con una presenza europea e internazionale che punta a raccogliere eventuali quanto illusori dividendi post bellici. In Iraq e Kuwait saranno presto presenti circa 1300 soldati italiani.

L’invio di soldati italiani, così come quelli di altri Paesi, produrrebbe solo altre tragedie e non consentirebbe alcuna soluzione dei conflitti sul campo. Ma nessuno sforzo è stato fatto per ricomporre con mezzi politici e pressione diplomatica i conflitti sottostanti che dilaniano Iraq, Siria e Libia, o per sostenere le proposte di pace della società civile locale.

Intanto l’Unione Europea sta conducendo una guerra ai migranti e ai profughi alle nostre frontiere.

Da Calais a Idomeni, dalla Turchia all’Austria, i nemici contro cui schierare l’esercito sono le persone e le famiglie in fuga dalle bombe e dalle persecuzioni.

Fermiamo subito le armi e la violenza.

Basta guerre e muri !

È arrivato il momento di costruire politiche di pace e di accoglienza.

Roma, mercoledì 9 marzo, ore 15.30, Piazza Montecitorio, per fermare le guerre e abbattere i muri.

Prime adesioni

ACT

Action Diritti in Movimento

ADIF

ANSPS

AOI

Archivio delle memorie migranti

ARCI

Articolo 21

Associazione per la Pace

Casa dei Diritti Sociali

Casa Internazionale delle Donne

CIES Onlus

CIPAX

CIPSI

Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos

DIP -Dichiariamo Illegale la Povertà

EISS onlus

Habeisha

IPRI-ReteCCP

Emergenzy

FairWatch

Fiom-Cgil

FOCSIV

LasciateCIEntrare

Legambiente

Libera

Link – Coordinamento Universitario

Lunaria

Movimento Nonviolento

Pax Christi

Reorient Onlus

Rete della Conoscenza

Rete della pace

Rete Italiana per il Disarmo

Rete Primo Marzo

Tavola della Pace

Udu

Unione degli Studenti

Un Ponte Per  . .

US Acli

Hanno inoltre aderito

L’Altra Europa con Tsipras

PRC-Sinistra Europea

Sinistra Italiana

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