Il Movimento Nonviolento rilancia con gioia questo comunicato stampa di Rete Italiana Disarmo, di cui è parte attiva. La Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari è anche una nostra campagna. Avanti così.
Con grande soddisfazione la Rete Italiana per il Disarmo e la Campagna Senzatomica hanno appreso la notizia della assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons di cui fanno parte e per cui hanno lavorato e si sono mobilitate negli ultimi anni. E’ un riconoscimento che premia gli sforzi della società civile internazionale che ha rilanciato il percorso del disarmo nucleare a partire da principi umanitari e che dimostra come ci sia la necessità, in questo mondo pieno di tensioni, di mettere al bando le armi nucleari.
Questo Premio è occasione per rilanciare ulteriormente il percorso del Trattato internazionale di messa al bando delle armi nucleari e chiedere che il Governo italiano ripensi la propria posizione, che si oppone al Trattato stesso, andando a seguire quella che è sicuramente la volontà delle maggioranza degli italiani: che le armi nucleari siano messe fuori dalla Storia!
Rilanciamo le parole della campagna internazionale ICAN nell’accettare i Nobel per la Pace.
#nuclearban #ItaliaRipensaci
E’ un grande onore essere insigniti del Premio Nobel per la Pace 2017 come riconoscimento per il nostro ruolo nell’approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questo storico trattato, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati, offre all’umanità uno strumento alternativo, assolutamente necessario, in questo nostro mondo dove prevalgono e proliferano invece le minacce di azioni di distruzione di massa.
La Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) è una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari abbiamo lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell’arma più distruttiva che l’uomo abbia mai inventato, l’unica arma che minaccia l’esistenza stessa dell’umanità.
Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell’era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari, hanno protestato, dicendo con forza che quelle armi non servono ad alcuno scopo legittimo e devono essere messe al bando, smantellate ed eliminate.
Rende omaggio anche ai sopravvissuti dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki – gli Hibakusha – nonché alle vittime delle sperimentazioni nucleari in tutto il mondo, le cui strazianti testimonianze e il cui impegno senza sosta hanno svolto un ruolo importantissimo nel percorso che ha portato all’adozione di questo storico trattato.
Il trattato vieta categoricamente le peggiori armi di distruzione di massa e traccia un percorso chiaro verso la loro eliminazione totale. Si tratta della risposta alle preoccupazioni crescenti della Comunità internazionale che riconosce che un qualsiasi uso di armi nucleari infliggerebbe danni catastrofici e permanenti agli esseri umani e al nostro pianeta vivente.
Siamo orgogliosi di aver svolto un ruolo di primo piano nell’elaborazione del trattato, attraverso l’impegno e la partecipazione a conferenze diplomatiche; continueremo a lavorare alacremente negli anni a venire per garantire che possa entrare in vigore ed essere pienamente attuato. Ogni nazione che vuole davvero impegnarsi per un mondo più pacifico, libero dalla minaccia nucleare, dovrà firmare e ratificare questo trattato di importanza vitale, senza ulteriori indugi.
Alcuni governi ritengono che le armi nucleari rappresentano uno strumento legittimo ed essenziale di sicurezza: sono idee non solo sbagliate ma pericolose, poiché incitano alla proliferazione e impediscono il disarmo. Tutte le nazioni hanno il dovere di rifiutare queste armi totalmente, prima che vengano usate di nuovo.
Siamo in un’epoca di forti tensioni globali, in cui la retorica bellicosa rischia di portarci inesorabilmente verso l’orrore inenarrabile. Lo spettro della guerra nucleare ci minaccia nuovamente. Se mai è esistito il momento storico giusto, in cui gli Stati hanno l’obbligo morale di dichiararsi contrari alle armi nucleari, quel momento è adesso.
Ci rivolgiamo con gratitudine a quegli Stati che hanno già firmato e ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e incoraggiamo tutti gli altri a seguire il loro esempio. Questa è la strada da perseguire in questo momento di grande crisi. Il disarmo non è un pio desiderio, è una impellente necessità umana.
Con umiltà desideriamo ringraziare il Comitato norvegese per il Nobel. Questo premio illuminerà la strada che il Trattato sulla Proibizione ci ha aperto, strada che conduce a un mondo libero da armi nucleari. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo imboccare quella strada.