Difficile dar loro torto a leggere il menù proposto per le due cene di sostegno alle loro attività, previste a Bologna, il 17 maggio e a Rovereto (TN) il 24 maggio.
Fare la Pace è, in realtà, una cosa serissima ma se ne può parlare e discutere anche attorno a dei buoni piatti, in un clima conviviale e di amicizia. L’idea di base è infatti quella di sostenere concretamente i progetti di Pace di Operazione Colomba anche partecipando ad un momento conviviale come una cena, trascorrendo insieme una bella serata, mangiando del buon cibo e soprattutto condividendo immagini e racconti dei volontari appena tornati dalle zone di conflitto.
Oltre alla cena altre iniziative di contorno, a Rovereto ad esempio dal pomeriggio:
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mostra fotografica “tutti X uno”
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aperitivo multiculturale con falafel, narghilè, turska kafa
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laboratorio “nonviolenza in zone di conflitto
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laboratorio “burek” piatto tipico dei balcani
Altre cene sono state organizzate dagli attivisti e sostenitori di Operazione Colomba a Rimini, Savona, Torino. Quella di Rovereto in Trentino, giunta alla quinta edizione, è la più longeva e vede la presenza solitamente di 150 persone.
Ma cos’è e come opera Operazione Colomba?
Operazione Colomba è il Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Un progetto aperto a tutte quelle persone, credenti e non credenti, che vogliono sperimentare con la propria vita che la nonviolenza è l’unica via per ottenere una Pace vera, fondata sulla verità, la giustizia, il perdono e la riconciliazione.
I componenti sono volontari divisi essenzialmente in due gruppi: volontari di lungo periodo, cioè persone che danno uno o più anni di disponibilità a tempo pieno e volontari di breve periodo, cioè persone che danno uno o più mesi di disponibilità.
Dal 1992 ad oggi oltre mille persone hanno partecipato ai progetti di Operazione Colomba.
Le principali caratteristiche dell’intervento di Operazione Colomba sono:
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la nonviolenza: forza attiva e creativa che si concretizza in azioni di interposizione, accompagnamento, mediazione, denuncia, protezione, riconciliazione, animazione…
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l’equivicinanza: condivisione della vita con tutte le vittime sui diversi fronti del conflitto, indipendentemente dall’etnia, la religione, l’appartenenza politica…
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la partecipazione popolare: non sono richiesti particolari curricoli. Di indispensabile c’è l’adesione ad un cammino sulla nonviolenza, una limpida affinità con la proposta e con la vita di gruppo, la maggiore età e la partecipazione ad un corso di formazione specifico.
Un Corpo Civile e Nonviolento di Pace
Insieme a tante altre realtà italiane (in parte riunite nel Tavolo Interventi Civili di Pace e nell’IPRI rete CCP) ed internazionali (PBI, NPF, FOR, CPT…) Operazione Colomba ritenie sia tempo di proporre e realizzare alternative efficaci e credibili allo strumento militare per intervenire nei conflitti internazionali, inter-statali ed intra-statali.
Durante quest’ultimo ventennio la società civile mondiale ha proposto forme nuove di intervento in diversi settori della vita internazionale.
Come ha riconosciuto l’allora Segretario Generale dell’ONU, Boutros Ghali, nella sua Agenda per la Pace, le ONG e la Società Civile possono ricoprire un ruolo fondamentale nella prevenzione dei conflitti, nel mantenimento della pace e nella costruzione della pace dopo i conflitti. Numerose risoluzione della Assemblea Generale dell’ONU affermano il diritto/dovere di intervenire a tutela dei Diritti Umani.
Operazione Colomba è sicuramente un modello significativo ed efficace di Corpo Civile e Nonviolento di Pace che interviene nei conflitti armati e sociali acuti.
Le cene sono rigorosamente veg oppure ci sono anche carne o pesce?
Da quanto sappiamo sono previsti menù sia vegetariani che non…. maggiori info su operazionecolomba.it
Eh, ma che senso ha? La pace comincia a tavola non uccidendo animali. Già nel precedente Congresso del Movimento Nonviolento si era chiesto di fare attenzione a queste cose. La nonviolenza deve essere per tutti.
Gentile Marcello, stiamo parlando di iniziative di Operazione Colomba e non del Movimento Nonviolento. Un caro saluto.
Mica ho detto quello, ho detto che il Movimento Nonviolento aveva già promosso questo tipo di attenzione, e fa effetto vedere che un’operazione che parla di pace e un corpo nonviolento di pace non stiano attenti a queste semplici ma importanti questioni. Tutto il messaggio ne esce indebolito, secondo me.