In Palestina l’assenza di uno stato sovrano, in grado di svolgere liberamente le proprie funzioni e quindi garantire protezione ed assistenza ai propri cittadini, è l’ennesima ingiustizia che affligge il popolo palestinese in presenza di una emergenza sanitaria come quella che tutto il mondo sta vivendo in questi mesi.
Le condizioni di vita imposte alla maggioranza della popolazione palestinese che vive isolata nella Striscia di Gaza erano già disumane prima dell’arrivo della pandemia del Covid-19, ora non osiamo immaginare cosa possa succedere a quella popolazione nel caso di una diffusione del contagio. Con soli 70 letti di Unità di Terapia Intensiva, in gran parte già occupati, senza forniture di reagenti e medicine, con continue interruzioni di energia elettrica, con la maggioranza della popolazione (quasi due milioni di persone) che vivono in abitazioni di pochi metri quadrati, ed in condizioni di povertà.
O nei villaggi rurali del distretto di Gerusalemme, dove la popolazione è chiusa nel labirinto del muro di separazione tra check-point e strade chiuse, che impediscono di accedere ai servizi sanitari o di avere rifornimenti ed assistenza.
Ed il sacrificio aggiuntivo per i palestinesi obbligati a lavorare in Israele per mancanza di lavoro in Cisgiordania, che hanno dovuto scegliere tra rinunciare al lavoro o rimanere a dormire in Israele, accampati nei cantieri edili o in magazzini od alloggi improvvisati nelle zone agricole.
Emergenza nell’emergenza, ingiustizia nell’ingiustizia, una spirale di violazioni dei diritti umani e di vita impossibile che ancora una volta si riversa su di un popolo che da più di settant’anni vive il dramma dell’esilio, dell’occupazione, della separazione.
Il popolo palestinese deve avere il proprio Stato. La comunità internazionale deve riconoscere questo diritto per ristabilire le condizioni indispensabili per la pace giusta tra i due popoli.
L’occupazione israeliana oltre la cosiddetta “linea verde”, il confine che divide lo stato d’Israele da quello che deve essere lo stato della Palestina, deve cessare.
Rinnoviamo l’invito a sostenere – firmandola – la lettera/appello indirizzata al Governo italiano promossa da alcune reti della società civile italiana (Rete Italiana per il Disarmo, Rete della Pace, Società Civile Palestina, Tavola della Pace) affinché venga assunto come una priorità politica, etica e morale, l’impegno per la pace giusta.
Se non ora, quando?
16 Aprile 2020 |