• 18 Dicembre 2024 18:11

#primaleggopoiparlo

DiElena Buccoliero

Dic 2, 2020

Giocoforza il ciclo si è trasferito in rete, una rinuncia rispetto alla possibilità di incontro in presenza ma anche un’opportunità per dialogare con una platea più ampia. I video sono disponibili in rete sul canale YouTube della Biblioteca Popolare Giardino, un’altra bella realtà locale animata da un buon gruppo di volontari nel cuore del quartiere più discusso della città, quello a due passi dalla stazione ferroviaria, dove si concentrano episodi di spaccio, risse, prostituzione.

Il ciclo di quest’anno si concentra in quattro giornate (27-28 novembre, 4-5 dicembre) e comprende 9 appuntamenti: 4 mattutini, rivolti in particolare alle scuole ma aperti a chiunque sia interessato, 4 pomeridiani e 1 chicca serale.

L’apertura è stata affidata a “Tam tam basketball”, con l’allenatore Massimo Antonelli, introdotto dal giornalista e scrittore Furio Zara e dalla presidente dei Tutori nel tempo, Paola Scafidi. Tam Tam Basketball è un’associazione sportiva dilettantistica nata nel 2016 a Castel Volturno (Caserta), “realtà unica in Italia e forse in Europa”, ricorda Antonelli, “perché oltre il 50% degli abitanti è di origine africana”. In quella zona, dove gli adolescenti incontrano poche opportunità di crescita e troppi rischi di incorrere in reti criminali, Antonelli, da ex giocatore di basket, ha proposto lo sport come modo per crescere insieme. Esprimere la propria capacità e creatività, fare squadra, essere di aiuto agli altri, ma anche comprendere e osservare regole utili, fare sacrifici per ottenere risultati, sono tra i valori della pratica sportiva e di questa specifica esperienza, cui si deve anche una felice innovazione nelle regole dello sport. Grazie a Tam Tam i ragazzi e le ragazze stranieri che fanno sport in Italia – qualsiasi sport, non solo il basket – non devono più restare in panchina, possono scendere in campo. Intanto Tam Tam offre servizi ulteriori agli allenamenti e sempre più sta diventando luogo di incontro, ascolto, sostegno alla scuola e altro ancora.

Il 27 novembre nel pomeriggio abbiamo presentato il libro “Una storia che parla di te”, scritto da Desirèe Cognetti. A parlarne insieme all’autrice c’erano Federico Zullo, presidente di Agevolando e del Care Leavers Network, e Francesco Colaiacovo, tutore volontario oltre che genitore affidatario. Il testo è autobiografico e narra una storia di crescita irta di ostacoli, dati principalmente dalla tossicodipendenza della madre. Desirée se ne accorge piccolissima: le hanno imposto di giocare nell’altra stanza ma il gatto entra in cucina dove la mamma con gli amici sta… La bimba non è in grado di capire che cosa sta succedendo, è troppo piccina, ma avverte l’imbarazzo, ha il sentore di un fatto proibito. L’eroina prende il sopravvento nella vita della madre che pure in alcuni periodi cerca di uscirne. Così la bimba alterna tempi trascorsi in famiglia con periodi di comunità o di affido. Decide di raccontarlo in un libro pensando al fratellino Zaccaria che a due anni, dopo la morte della mamma (Desirée è già adolescente allora), va in adozione. “Oggi la legge è un po’ cambiata ma allora l’adozione recideva completamente il rapporto con la famiglia d’origine”, ricorda l’autrice. E il libro è un messaggio in bottiglia per riallacciare quel rapporto interrotto.

Dopo la pubblicazione l’incontro c’è stato, il legame si è vivificato, e Desirée, finalista del Premio Bancarella 2020, è oggi una giovane donna serena e forte, in grado di offrire la propria consapevolezza a chiunque voglia ascoltarla. Preziosa, in tal senso, anche la testimonianza di Federico Zullo, che ha saputo trasformare la propria esperienza di adolescente fuori famiglia in pedagogista, educatore e fondatore di Agevolando, l’associazione che riunisce e sostiene i ragazzi e le ragazze in uscita dalle comunità per minori o dall’affido familiare.

“Non dire addio ai sogni” è un’esortazione che vale per tutti. Gigi Riva, giornalista e scrittore, l’ha scelta come titolo di un romanzo di formazione, quello in cui Mamadou, adolescente senegalese, viene irretito da due sedicenti procuratori sportivi, saccheggiato – lui e la sua famiglia; centrale in questo è il sacrificio della sorella, venduta in sposa a un uomo anziano e benestante per raccogliere i soldi del viaggio del ragazzo – e mandato in Europa allo sbando. Il viaggio di Mamadou è lungo e difficile. Si snoda tra la Francia e l’Italia ed è ambientato nel 2014, il ragazzo sarà perciò interpellato dagli attentati terroristici parigini. Conosce la povertà, il contatto con l’illegalità, ma non perde mai veramente se stesso grazie anche al legame con la madre, con la sorella e con altre persone, soprattutto donne, che lo incontrano e lo aiutano nei momenti più difficili. La presentazione del romanzo, ancora con la partecipazione di Furio Zara e di Paola Scafidi, è ricca di stimoli anche per la capacità dell’autore di introdurre dati ed elementi di sfondo sul fenomeno dell’immigrazione e mettere in discussione pregiudizi consolidati.

La prima tranche di incontri si è conclusa il 28 novembre al pomeriggio con “Girastorie. L’immaginario dei ragazzi in 13 racconti al tempo del lockdown”. Del progetto ho parlato su queste pagine al principio e quando era ormai in dirittura d’arrivo. Ricordo solo che si è trattato di un laboratorio di scrittura collettiva a distanza che ho condotto da aprile scorso fino alla fine dell’estate, con ragazzi e ragazze di 8 comunità per minori in diverse città dell’Emilia Romagna. Nell’incontro online sono preziose le testimonianze delle educatrici Paola Gemmi (Kahiros, Piacenza), e Luisa Lampronti e Manuela Genzano (Nuova casa di Federica, Ferrara), insieme all’interpretazione teatrale di alcune storie affidata all’attrice Micaela Casalboni (Teatro dell’Argine). Ci ha introdotti sapientemente Ilaria Pasti per l’associazione Tutori nel Tempo. L’antologia con i racconti scritti dai ragazzi può essere scaricata dal sito della Regione Emilia-Romagna a questo link.

Il ciclo prosegue venerdì e sabato di questa settimana. Da non perdere, sabato 5/12 alle 21 sempre sul canale YouTube della Biblioteca Popolare Giardino, l’incontro con il medico e parlamentare europeo Pietro Bartolo con il suo libro “Le stelle di Lampedusa”.

Il ciclo di incontri #primaleggopoiparlo è stato possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione con cooperativa Cidas, con il progetto Fami Growth e con la Biblioteca Popolare Giardino.

 

Di Elena Buccoliero

Faccio parte del Movimento Nonviolento dalla fine degli anni Novanta e collaboro con la rivista Azione nonviolenta. La mia formazione sta tra la sociologia e la psicologia. Mi occupo da molti anni di bullismo scolastico, di violenza intrafamiliare e più in generale di diritti e tutela dei minori. Su questi temi svolgo attività di formazione, ricerca, divulgazione. Passione e professione sono strettamente intrecciate nell'ascoltare e raccontare storie. Sui temi che frequento maggiormente preparo racconti, fumetti o video didattici per i ragazzi, laboratori narrativi e letture teatrali per gli adulti. Ho prestato servizio come giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna dal 2008 al 2019 e come direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati dal 2014 al 2021. Svolgo una borsa di ricerca presso l’Università di Ferrara sulla storia del Movimento Nonviolento e collaboro come docente a contratto con l’Università di Parma, sulla violenza di genere e sulla gestione nonviolenta dei conflitti.

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