A questo disegno, improntato ancora una volta su di una visione del mondo unipolare, miope, arrogante, fondata sul ricatto che ha già provocato guerre e sofferenze in tutta la regione medio orientale, non vi può essere indifferenza o silenzio da parte della comunità internazionale.
La pace giusta è un impegno ed una responsabilità di ogni democrazia e comunità che si riconosce nei principi e nei valori della Carta delle Nazioni Unite e nel primato del diritto e della politica per la risoluzione dei conflitti.
Rinnoviamo quindi le nostre richieste già espresse nella “lettera-appello” rivolta al Governo italiano e all’Unione Europea per l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini del 1967 con Gerusalemme capitale condivisa, decisione che non può più essere rinviata, dimostrando così la volontà e l’impegno per la pace giusta nel solco del diritto internazionale.
Chiediamo, inoltre, di adottare azioni concrete e coraggiose a favore della legalità internazionale, ivi compreso quanto sancito dalla IV Convenzione di Ginevra, sospendendo, in caso di violazioni, gli accordi commerciali ed economici collegati e di sospendere la cooperazione militare con lo Stato di Israele, fin quando persisterà l’occupazione e l’isolamento della Striscia di Gaza. Non si può continuare a far finta di nulla di fronte alla sofferenza del popolo palestinese e all’esproprio della sua terra.
Il popolo palestinese ha diritto ad avere il proprio Stato e a vivere in pace.
Rete della Pace
Rete Italiana per il Disarmo