Lo scorso 7 novembre i rappresenti nazionali dei volontari in Servizio Civile hanno fatto circolare un comunicato stampa dove denunciano che “per l’ennesima volta si assiste alla deprecabile scelta del Governo di essere in linea con i Governi precedenti nel taglio sistematico dei fondi al Servizio Civile. Dopo gli annunci e le rassicurazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nei mesi scorsi aveva garantito il suo personale impegno ad arrivare a 100mila volontari in servizio nei prossimi anni e ad avviare un percorso di Servizio Civile Universale, arriva la notizia dell’ulteriore taglio di circa 10 milioni di euro del Fondo Nazionale, inserito nella legge di Stabilità”. Una doccia freddo operata da chi aveva fatto del SCN un proprio “cavallo di battaglia” (infelice metafora usata dai media), proponendo il Servizio Civile Universale.
E’ quanto ha fatto notare anche il Presidente di Arci Servizio Civile Licio Palazzini (che è anche Presidente della CNESC, la Conferenza nazionale degli Enti di Servizio civile) il 13 novembre in occasione della presentazione del X rapporto sul Servizio civile di ASC – limitato al solo bando straordinario post-terremoto in Emilia, unico bando uscito nel 2012, ndr – insieme alla richiesta di reintegrare i 10 milioni “mancanti” rispetto a quanto preventivato per l’anno 2015. Palazzini sottolinea che “ci sono un Disegno di Legge del Governo che dal 2017 parla di Servizio Civile Universale e una Legge di Stabilità che non è coerente con questo obiettivo” E chiede al Governo di “fare proprio l’emendamento depositato in Commissione Bilancio della Camera che prevede uno stanziamento di 200 milioni nel 2015 a fronte degli attuali 65”.
Mentre continua la danza del gambero del Governo sul Servizio Civile, il sottosegretario Luigi Bobba – quello che pochi mesi si fa si chiedeva se davvero “vogliamo che il SCN sia ancora legato al principio della difesa non armata della Patria” – il giorno prima (12 novembre) aveva annunciato di aver firmato i bandi del Sevizio civile all’interno del programma “Garanzia giovani”. “Per poter partecipare” – sottolinea la nota del Sottosegretario – “i giovani devono essersi registrati al programma Iniziativa Occupazione Giovani (Garanzia Giovani)”. Anzi, suggerisce, “coloro che non si sono ancora iscritti al programma Garanzia Giovani dovranno farlo prima di presentare la domanda di partecipazione ai progetti”. Con questa misura è compiuto il ribaltamento del significato del Servizio civile da “difesa civile, non armata e nonviolenta” della Patria – e, in quanto tale, diritto universale per tutti i giovani che vogliono realizzarlo – a misura tampone contro la precarietà lavorativa. E visti i continui tagli, o mangi questa minestra…
Oppure sostieni la Campagna “Un’altra difesa è possibile” che – attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare – promuove la “istituzione e finanziamento del Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta”, per dare finalmente concretezza a ciò che prefiguravano i Costituenti con il ripudio della guerra: la possibilità di assolvere all’obbligo costituzionale dell’articolo 52 con una struttura di Difesa civile alternativa a quella militare, finanziata direttamente dai cittadini attraverso l’opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Il Servizio civile nazionale è uno degli strumento fondamentali della difesa civile. Infatti la formula “difesa civile” è esplicitata per la prima volta nella legge n.230 del 1998, prima riforma del Servizio Civile, ed è sostanzialmente ribadita nella legge istitutiva del nuovo SCN, la 64 del 2001, che richiamano precedenti sentenze della Corte costituzionale e restituiscono un concetto di Patria più ampio rispetto ai soli confini e interessi nazionali, comprendente le istituzioni democratiche e i diritti fondamentali dei cittadini. Che vanno difesi senza l’uso della violenza ma con mezzi e strumenti nonviolenti, quelli coerenti con l’articolo 11 della Costituzione.
In questi giorni si stanno costituendo in tutta Italia i Comitati locali, provinciali e regionali per la Campagna “Un’altra difesa è possibile”. Il 28 novembre sarà la prima Giornata nazionale di raccolta delle firme. Tutti gli aggiornamenti e le informazioni per attivarsi personalmente si trovano sul sitowww.difesacivilenonviolenta.org