Dopo l’Ucraina e la Russia, anche la Bielorussia registra i primi casi di obiettori di coscienza politici che rifiutano di partecipare alla mobilitazione militare per la guerra in corso.
Dvarashyn Vitali è un obiettore, sostenuto dai movimenti nonviolenti che sta affrontando la prospettiva di scontare una lunga pena detentiva in Bielorussia.
Vitali, classe 1969, nel 1990 era entrato nell’esercito. Tuttavia, dopo aver maturato una coscienza antimilitarista, ha preso la decisione di rifiutarsi di imbracciare le armi e si è dimesso volontariamente dal servizio, lasciando l’esercito il 15 luglio 1998. Da allora, ha cercato di condotto una vita pacifica ed ha evitato qualsiasi coinvolgimento con il mondo militare.
Nel 2020 Vitali ha anche partecipato alle proteste bielorusse contro le elezioni falsificate dal regime di Lukashenko. Vitali, insieme ad altri del movimento democratico, ha bloccato le strade di Vitebsk per impedire il passaggio dei furgoni della polizia che arrestavano manifestanti detenuti disarmati.
Quando iniziò la guerra in Ucraina, Vitali temeva che, in quanto ex militare, sarebbe stato mobilitato con la forza nell’esercito bielorusso e mandato a combattere in Ucraina. Si è rifugiato in Lituania l’8 marzo 2022 e da allora non è più tornato in Bielorussia, per paura di essere arruolato con la forza. Pochi giorni dopo la partenza di Vitali per la Lituania, gli agenti di polizia sono arrivati al suo indirizzo registrato nella città di Vitebsk con un mandato di perquisizione e arresto. Come spiegato alla madre di Vitali dagli agenti di polizia, ciò era dovuto a un procedimento penale avviato contro Vitali nella città di Baranovichi per aver definito le forze dell’ordine bielorusse “assassini e carnefici” su Facebook.
Il 15 giugno 2023, l’associazione pacifista bielorussa Our House ha preparato e presentato tutti i documenti necessari affinché Vitali possa richiedere lo status di rifugiato politico in Lituania.
Il 19 giugno 2023 l’Ufficio migrazione lituano ha rinchiuso Vitali a forza in un campo profughi a 100 chilometri da Vilnius, che è essenzialmente una struttura simile a una prigione; lo stanno sottoponendo a maltrattamenti basati unicamente sulla sua passata esperienza militare. Ci sono le sbarre alle finestre, gli hanno fornito del cibo ma è costretto a mangiare senza cucchiaio e forchetta, perché messo in isolamento.
Permane il rischio della sua espulsione dalla Lituania e deportazione in Bielorussia per la sua partecipazione ad azioni a sostegno degli obiettori di coscienza.
Our House chiede il nostro sostegno, che come Movimento Nonviolento stiamo già dando con la Campagna di Obiezione alla guerra
Siamo invitati ad inviare lettere di sostegno a favore di Vitali e della sua posizione di coscienza.
Vi invitiamo a inviare una lettera di sostegno al Dipartimento della migrazione lituano all’indirizzo info@migracija.gov.lt con CC al Centro internazionale per le iniziative civili “Our House” all’indirizzo info@nash-dom.info
Il nostro supporto sarà molto apprezzato.
Info e aggiornamenti su https://news.house
Movimento Nonviolento
20 giugno 2023