E io? E noi? Cosa possiamo fare? Niente!”
Davanti alle atrocità, uccisioni e violenze anche di questi giorni in Siria, Iraq, Libia, Ucraina… ci si sente impotenti. Ma non è vero che non possiamo fare niente!
Possiamo non essere complici della vendita di armi!
Oltre alla preghiera, al digiuno e alla carità, in questa Quaresima possiamo:
– Accogliere e tradurre in scelte concrete l’appello di mons Warduni, amico da tanto tempo, vescovo di Baghdad, (intervista ad Avvenire del 24 febbraio scorso): “Purtroppo quanto sta accadendo in Siria, nei villaggi cristiani assiri nella regione del Khabour non mi sorprende. Tutto il mondo sa chi è l’Is, lo Stato islamico, che compie cose orribili, impensabili, contro la giustizia e l’umanità. Allora chiedo: dov’è la comunità internazionale?”… “Quanto accade è perché – continua – Usa e Europa continuano ad armare questi barbari. Basta vendere armi a questi terroristi. È il modo migliore per disinnescare la violenza e sconfiggerli. Basta con il commercio di armi. Occupiamoci dell’emergenza umanitaria e dei milioni di persone che hanno perso tutto”.
– Accogliere e tradurre in scelte concrete le parole di papa Francesco a S. Marta, lo scorso 17 febbraio:“Abbiamo questa possibilità di distruzione, questo è il problema. Poi, nelle guerre, nel traffico delle armi… ‘Ma, siamo imprenditori!’ Sì, di che? Di morte? E ci sono i Paesi che vendono le armi a questo, che è in guerra con questo, e le vendono anche a questo, perché così continui la guerra”.
– La Quaresima – si legge nel comunicato (www.banchearmate.it) – “è fin dalle sue origini tempo di revisione della propria esistenza e di conversione dei cuori. Un tempo propizio, dunque, anche per ripensare alle proprie scelte, sia individuali che comunitarie, in campo economico a cominciare dalla scelta della banca in cui teniamo i nostri risparmi”.
Pax Christi, che fin dagli inizi nel 2000 ha promosso la Campagna di pressione alle ‘banche armate’ con la rivista Mosaico di Pace insieme a Nigrizia e Missione Oggi, rilancia l’appello in occasione della Quaresima: «Chiediamo alle diocesi, alle parrocchie, alle comunità religiose e ai singoli credenti, e anche i non credenti, di accogliere il nostro invito a verificare se la banca di cui si servono ha emanato direttive sufficienti per un’effettiva limitazione delle operazioni di finanziamento e d’appoggio alle esportazioni di armi».
Sui siti www.banchearmate.it, www.paxchristi.it, www.mosaicodipace.it è possibile trovare tutte le informazioni e anche il fac-simile della lettera da spedire alla propria banca. Inoltre, è in distribuzione anche un depliant che riassume bene e in modo documentato tutta la questione del coinvolgimento delle banche nell’export di armi.
Quindi ognuno, personalmente o con la propria comunità può fare qualcosa che va proprio a toccare i meccanismi profondi della guerra: scrivere alla propria banca.
Sono gesti magari piccoli ma importanti.
Come la firma per una Difesa civile non armata e nonviolenta: www.difesacivilenonviolenta.org.
Come la pressione perché anche L’Italia riconosca lo Stato di Palestina e il ricordare anche con momenti di preghiera, il 1° marzo, l’anniversario dell’inizio della costruzione del muro: www.bocchescucite.org.
Come il viaggio che il Presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Ricchiuti, farà a Gaza nei primi giorni della prossima settimana.
Gesti concreti per vivere la Quaresima, per non assuefarsi alla’ globalizzazione dell’indifferenza’.
Buona Quaresima!
Firenze, 26 febbraio 2015
d. Renato Sacco,
coordinatore nazionale di Pax Christi
Contatti:
Segreteria Nazionale di Pax Christi: 055/2020375 info@paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d. Renato Sacco 348/3035658 drenato@tin.it