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Viterbo: “A CHE PUNTO E’ LA NOTTE”.

DiPeppe Sini

Giu 25, 2017
Peppe Sini

Si e’ svolto sabato 24 giugno 2017 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro per fare il punto sullo stato della campagna “Una persona, un voto” per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

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In memoria di Stefano Rodota’

L’incontro si e’ aperto con una commemorazione di Stefano Rodota’, tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese (che coordina l’iniziativa dell’appello “Una persona, un voto”), Peppe Sini, che ha ricordato il magistero intellettuale, morale e civile di Rodota’, rievocando in particolare anche le circostanze in cui l’illustre professore generosamente prese parte alle iniziative promosse dal centro nonviolento viterbese.

Al termine della commemorazione le persone partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio in memoria dell’illustre giurista protagonista di tante iniziative in difesa della democrazia e dei diritti.

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I progressi della campagna, anche 113 parlamentari in carica hanno gia’ aderito

La campagna “Una persona, un voto” sta progredendo ricevendo sostegni crescenti sia nella societa’ civile che nelle istituzioni locali che in Parlamento, in quest’ultimo caso anche grazie al protrarsi dei tempi dell’elaborazione e della discussione della nuova legge elettorale.

Le adesioni di personalita’ della societa’ civile all’appello promosso da padre Alessandro Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace sono ormai innumerevoli, e tra esse ve ne sono di prestigiosissime; e quotidianamente crescente e’ anche il numero delle adesioni di parlamentari in carica: attualmente sono 113, di quasi tutte le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione; hanno infatti gia’ aderito i seguenti deputati e senatori: Roberta Agostini, Luisella Albanella, Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Fabrizio Bocchino, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Luisa Bossa, Beatrice Brignone, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna’, Giuseppe Civati, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D’Adda, Alfredo D’Attorre, Loredana De Petris, Nerina Dirindin, Umberto D’Ottavio, Donatella Duranti, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Alessia Petraglia, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lara Ricciatti, Gessica Rostellato, Giovanna Sanna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro’, Arturo Scotto, Angelo Senaldi, Bruno Tabacci, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Sandra Zampa, Giorgio Zanin. Ed e’ ragionevole ritenere che molti altri parlamentari potranno aggiungersi nelle prossime settimane.

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Una evidente realta’

L’appello infatti invita a prendere atto di una evidente realta’, ovvero che “vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano”; e poiche’ Il fondamento della democrazia e’ il principio “una persona, un voto”, “l’Italia essendo una repubblica democratica non puo’ continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui”.

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Il progetto di legge dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia

Sul piano strettamente tecnico-giuridico si consideri inoltre che l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (che rappresenta tutti i Comuni italiani) gia’ da anni ha presentato un suo progetto di legge recante “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita’” (progetto riferito alle elezioni amministrative, che puo’ essere agevolmente esteso anche alle elezioni politiche).

E’ sorprendente che tale progetto di legge non sia stato ancora mai discusso in Parlamento, dove potrebbe contare su una vastissima maggioranza se le forze politiche che lo hanno promosso e sostenuto attraverso i loro rappresentanti degli enti locali manterranno le posizioni gia’ espresse come e’ ovvio che sia.

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Le prossime iniziative

La campagna “Una persona, un voto” prosegue e si intensifica lungo tre direzioni:

a) continuare a raccogliere adesioni all’appello nella societa’ civile e nelle istituzioni locali;

b) continuare a diffondere l’informazione sull’iniziativa ed a promuovere incontri pubblici di informazione, documentazione, coscientizzazione;

c) continuare a chiedere ad altri parlamentari di aderire anch’essi all’appello.

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La prospettiva

La prospettiva e’ di valorizzare i mesi estivi per incrementare in modo cospicuo le adesioni all’appello ed arrivare alla prevedibile ripresa autunnale della discussione parlamentare sulla nuova legge elettorale con una parte consistente dei parlamentari che abbiano gia’ preso posizione a sostegno del principio “Una persona, un voto” e far si’ che la proposta entri quindi di pieno diritto nel dibattito pubblico affinche’ si possa concretamente verificare se essa puo’ avere gia’ ora la maggioranza dei voti in Parlamento.

E’ molto probabile che tale maggioranza in Parlamento gia’ vi sia per quanto riguarda le elezioni amministrative, su cui – ad eccezione di pochi patologici razzisti – la gran parte delle forze politiche ha gia’ ripetutamente preso una posizione favorevole negli enti locali: si tratta ora di addivenire alla legiferazione.

Per quanto riguarda le elezioni politiche sara’ opportuno finalmente verificare se gia’ oggi il Parlamento italiano voglia portare a compimento la prima premessa e la prima promessa della democrazia, “una persona, un voto”, o se nelle Camere sia ancora prevalente una posizione storicamente obsoleta, effettualmente incivile e moralmente insostenibile, quella dell’esclusione, della sopraffazione, del razzismo che per l’appunto nega l’eguaglianza di diritti degli esseri umani e che pretende che la reale popolazione italiana sia divisa in due segmenti, quello dei liberi ed eguali e quello dei servi a vita.

Noi crediamo che se verranno posti dinanzi ad un ineludibile quesito afferente al primo diritto democratico, quali che possano essere i diktat dei padri-padroni di improvvisati partiti, molti parlamentari preferiranno seguire la propria ragione e la propria coscienza (e il dettato costituzionale che all’art. 67 recita: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”) e votare per la democrazia anziche’ per la segregazione.

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L’ovvio sostegno alla legge cosiddetta sullo “jus soli”

Le persone partecipanti all’incontro viterbese hanno ovviamente ribadito il loro sostegno alla proposta di legge che dovrebbe essere prossimamente portata al voto in Senato (la Camera dei Deputati l’ha gia’ approvata anni fa) che riconosce che chi nasce, cresce e vive in Italia e’ ipso facto un italiano. Solo una turpe protervia razzista puo’ opporsi a una legge di assoluta ragionevolezza, una turpe protervia razzista che e’ nemica della democrazia e della dignita’ umana.

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Salvare le vite, il primo dovere

L’incontro si e’ concluso rinnovando altresi’ la richiesta che sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, facendo cessare l’orrore della tratta gestita dalle organizzazioni mafiose e schiaviste e l’ecatombe nel Mediterraneo.

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Contro tutte le uccisioni, la legalita’ che salva le vite

Siamo una sola umanita’, in un unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.

Salvare le vite e’ il primo dovere.

Opponiamoci a tutte le uccisioni e a tutte le violenze.

Con la forza della verita’, con la forza della civilta’, con la forza della democrazia, con la forza della legalita’ che salva le vite.

Una persona, un voto.

Il momento e’ adesso.

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

Viterbo, 24 giugno 2017

Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: crpviterbo@yahoo.it,centropacevt@gmail.com

Di Peppe Sini

Direttore responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo. Cura i "Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino", una newsletter quotidiana sui temi legati alla nonviolenza. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it , centropacevt@gmail.com

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