Le comunità che tagliano le reti e il filo spinato mettono in crisi alcuni elementi indispensabili all’apparato bellico, come l’inaccessibilità, l’inviolabilità, la sicurezza, l’invisibilità: le basi militari sono un gigante con i piedi di argilla.
Dalla conclusione della guerra fredda si sono accelerati i processi di trasformazione dei conflitti contemporanei. Sono ormai lontani gli anni delle battaglie campali tra eserciti regolari. Oggi basi operative sofisticate, aerei da bombardamento, reti di intelligence, droni letali e mercenari si contendono il controllo dei territori geostrategici del sistema mondo. A pagare il prezzo più alto sono gli abitanti civili delle aree interessate dalle servitù militari, che non stanno a guardare e organizzano forme di lotta e resistenza.
Si affaccia una nuova epoca. Le attuali crisi politiche e militari regionali dimostrano che siamo nel pieno di un mutamento nelle modalità e negli strumenti della gestione del potere a livello planetario. Stiamo attraversando il passaggio geopolitico da quella che era stata definita la fase dell’impero, in cui una sola potenza, gli Usa, imponeva il proprio dominio anche tramite lo strumento guerra, a una in cui emergono con determinazione potenze continentali, aprendo nuovi scenari per l’egemonia su intere aree regionali. È all’interno di questa complessità che si muove chi contrasta la guerra moderna, dando vita a esperienze di opposizione inclusive e diffuse, volte alla costruzione di un cambiamento radicale per la pace e la giustizia sociale.
Wars on demand raccoglie le analisi di esperti sulle guerre del terzo millennio e le testimonianze di attivisti contro le basi negli angoli più remoti del mondo. Il lettore è trasportato in un inedito viaggio tra Italia e Medio Oriente, tra Stati Uniti e isole del Pacifico. Il libro si fa interprete dei movimenti che si collocano nel tempo della ridefinizione degli equilibri globali, raccontandone a più voci gli entusiasmi, le difficoltà e la tenacia nella lotta.
Illustrazioni di: AlePOP/AgitKOM, Osvaldo Oz Casanova, Dast, Enrico De Carlo/SpaghettiBomb, Ale Giorgini, Gianmaria Liani, Daniela Perissinotto, Stefano Zattera.
Vicenza libera dalle servitù militari è un soggetto plurale al centro delle battaglie contro le basi Usa presenti in città e promotore di una riconquista sostenibile del territorio da parte delle comunità che lo abitano. In questi anni di manifestazioni e cortei, Vicenza ha scoperto non solo quanto è invadente la presenza dell’esercito a stelle e strisce ma anche quanto sono importanti i percorsi collettivi, capaci di cambiare dal basso una città (www.nodalmolin.it).
Ordinabile tramite sito, in libreria il 28 maggio 2014